Notte senza fissa dimora 2017
Descrizione
Anche quest'anno ho avuto il piacere di essere chiamato da Cristina e lo staff de La Notte dei Senza Dimora a Vicenza il 7 ottobre in Piazza del Duomo.
Molti gli sponsor e persone dell'amministrazione comunale che hanno dimostrato ancora il loro interessamento al tema permettendo agli organizzatori di realizzare anche quest'anno una serata che non è passata sotto indifferenza a chi si trovava a passare per la piazza durante lo struscio del sabato sera o ai molti giovani e meno che hanno partecipato numerosi all'evento.
Entusiasmante il momento della cena. Seduti fianco a fianco con persone più o meno sconosciute si è condiviso una cena semplice, ma genuina, serviti da personale volontario veramente specializzato in umanità.
Ho sempre partecipato, per quel poco che potevo, alla Notte e credo che continuerò ad esserci ogni volta mi vorranno chiamare. Credo che per tutti, almeno una volta l'anno, fa bene pensare a chi è stato inghiottito dalla vita e si è ritrovato a percorrere il suo cammino di vita sulla strada per le più svariate ragioni.
Tutti noi siamo dei viaggiatori nella nostra vita. La nostra vita è da sempre un Esodo, un uscire da una condizione per entrarne in un'altra, con o senza un Mosè che ci guidi. La strada rimane un luogo privilegiato per gli incontri di altri viaggiatori. La Strada ha il tremendo fascino dell'insicurezza e della nudità ... i rapporti perdono le nostre normali aspettative di relazione per trovarne altre più dirette, crude, ma sempre vere.
Bellissimo il carattere culturale dato a questa serata. Arte e Cultura non sono lontane dalla Strada. Anzi, molto più spesso di quanto pensiamo nascono proprio dalle strade prima di trovare rifugio nei libri o nei musei. Ce lo ricorda un "Van Gogh senza tetto per un anno" raccontato in modo mirabile da Giovanni Montanaro, i ragazzi della TheSchoolOfRock e tutti quelli che sono intervenuti sul palco o semplicemente alla festa per stare assieme, ascoltare e ... tornare per un po' sulla strada per sentirsi addosso quell'odore di umanità che rischiamo di perdere.